Non è un paese per pianisti

Non è un paese per pianisti

Borgomaro è un ridente comune nella valle del Maro che costeggia il torrente Impero. Ricchissimo d’acqua, il paese conserva ancora i numerosi frantoi centenari dove generazioni di contadini hanno portato le proprie olive taggiasche. Così, mentre le ruote girano, le macine lavorano e l’acqua gorgoglia tra i carruggi, placide bestiole completano questo ambiente idilliaco. Tuttavia, se un sabato pomeriggio provaste ad attraversare il ponte, addentrandovi nei vicoli nascosti, probabilmente nella via principale incontrereste otto individui in calzoncini che prendono a manate una pallina da tennis. (Personalmente non vorrei essere quella pallina: non sono certo mani da pianista!) Non scappate a gambe lavate! Superato un primo giustificabile momento di sbigottimento, scoprireste che stanno giocando a balétta: un gioco tradizionale molto simile alla pallapugno ma che utilizza una palla più piccola e le case come bordo campo. Paulò, 102 anni (presto lo incontrerete), ricorda di quando le palline da tennis non c’erano e si utilizzavano matasse di stracci cuciti insieme. Non si usa la palla classica da 190 g per limitare i danni a tegole ed infissi: la sfera viene lanciata così in alto che spesso ricade sui tetti! Tutte le strutture architettoniche sono parte integrante del campo da gioco. Sono ammessi rimbalzi sulle case, sui lampioni e sui poggioli, anche se ogni tanto le persiane liguri tirano brutti scherzi. View Liguriainside in a larger map...
CASTELLIGURIA, p.te II. Il castello di Noli: una lezione sul carattere dei liguri

CASTELLIGURIA, p.te II. Il castello di Noli: una lezione sul carattere dei liguri

C’ero già andato quando frequentavo l’università, però in un posto così bisogna ritornarci, perché il castello arroccato sul monte Ursino ti insegna non solo la storia, ma anche il forte legame tra il carattere umano ed i manufatti che esso produce. Già, perché ho sempre considerato il castello di Noli una metafora convincente del comportamento di quelle strane persone che sono i liguri. Gli ingredienti sono due: un orgoglio smisurato, che spessa sfocia nella cocciutaggine più intransigente, e quello stare sempre e comunque “sulla difensiva”… Ed il castello fatto erigere dai Marchesi del Carretto è una commistione di questi due elementi. Forse è per questo che osservare quelle torri e quella mura è un po’ come guardarsi allo specchio, perché ogni buon ligure può ritrovare se stesso plasmato con pietre e malta. E se provi ad affacciarti a quei brandelli di feritoie, scoprirai che in fondo anche noi liguri – negativi e pessimisti nell’immaginario collettivo – contempliamo la serenità e ci spingiamo verso l’orizzonte del possibile. Proprio come fa il castello di monte Ursino tutti i giorni, continuando ad ergersi (orgoglioso e cocciuto) su un pittoresco promontorio… e gettando un’occhiata di malcelata invidia all’isola di Bergeggi che osa staccarsi dal reparto difensivo per proiettarsi nello sconfinato Mare Nostrum. Visualizza Liguriainside in una mappa di dimensioni maggiori...
“Andiamo a fare un giro in bici?”

“Andiamo a fare un giro in bici?”

Nicola: “Andiamo a fare un giro in bici?” Corrado: “Ok, vado a cambiarmi” Nicola: “Porto anche la GoPro, non si sa mai ci venisse voglia di far qualche foto…” Dopo la fitta pioggia dei giorni scorsi, la prima, vera giornata di sole va sfruttata: pedala pedala raggiungiamo Chiappa, seguiamo via Ca’ de Mai, imbocchiamo lo sterratone e…ci fermiamo. Ma che belle caselle! Parecchi esemplari, perfettamente conservati! Avrà una stanza sola e l’intonaco lascerá a desiderare, ma che vista ha? Monoattico rurale panoramico! Breve approfondimento: Le caselle sono costruzioni troncoconiche liguri simili ai trulli pugliesi ed ai nuraghe sardi. Tecnica costruttiva risalente all’età del ferro, queste “piccole torri” in pietra a secco sono state utilizzate fino al ventesimo secolo quale rifugio campestre nel periodo della raccolta del grano e delle olive. Nelle piccole vi riponevano gli attrezzi. In quelle più grandi ci si dormiva. Una mia insegnante, appassionata di storia locale, mi raccontò che talvolta servivano da riparo per i neonati, avendo cura di legare una capretta in prossimità dell’uscio. Nel caso in cui fosse arrivato il lupo, la povera capra avrebbe funzionato da allarme allertando i genitori che lavoravano sulle fasce circostanti. Ripartiamo che abbiamo già perso tempo. Una porta in ferro. Dentro un muro in pietra. Che ci sarà dentro? Sbirciamo! Una sorgente! Ripartiamo. Basta con le tappe. Siamo qui per un giro in bici. L’antica mulattiera, l’unica via che nei secoli passati portava in cresta. E dalla cresta si poteva raggiungere il Pizzo d’Evigno e continuare lungo una delle tante vie del sale verso il Piemonte. Passiamo accanto ad un muro alto. Sembra un antico recinto per...

Punti di Vista

Tra un montaggio e l’altro ogni tanto vien voglia di staccare. Con un altro montaggio ancora. Oggi pomeriggio mi son ritrovato ad aver esportato i video su Ventimiglia, Imperia e Sanremo fatti per conto di Visitrivieradeifiori.it. Erano le cinque e mezza e sentivo il bisogno di fare qualcos’altro fino all’ora di cena! Dedicato ai twitters che oggi mi hanno tenuto compagnia e ad un caffè mancato (per ora)....
CASTELLIGURIA, p.te I. La contea di Petralata: le donne, i cavallier, l’arme, gli amori

CASTELLIGURIA, p.te I. La contea di Petralata: le donne, i cavallier, l’arme, gli amori

Sono orgogliosamente ligure, siamo orgogliosamente liguri; e conosciamo bene il territorio che viviamo. Però capita spesso di scovare qualcosa di inaspettato. Non ce ne vogliano gli abitanti del luogo, ma a Prelà Castello, abbarbicato, appartato e minuto com’è, è molto probabile che ci si arrivi solo per caso. Non facciamoci ingannare dal nome, si tratta di una frazione di Vasia. Noi siamo passati da Pantasina; in qualunque caso, l’importante è arrivare a Pianavia e imboccare la strada che scendere a Prelà Castello. Conoscevamo già questo paesino, ma non pensavamo fossero così grandi i resti dell’antico castello che ricorda le ambientazioni epiche di Age of Empires. Questo è il vessillo dell’antica Contea di Petralata, originariamente dei Conti di Ventimiglia (anche qui c’è l’inganno, la città di Ventimiglia non c’entra niente) e poi oggetto di lunghe contese che hanno interessato i Grimaldi, i Doria, i Lascaris di Tenda, fino a quando non sono arrivati i Savoia. Questo è anche il sipario di una leggenda romantica: Ludovico, secondogenito di Guglielmo II Lascaris di Ventimiglia, era stato costretto ad entrare in convento, ma conobbe e si innamorò di Tilburgia, contessa di Boglio. La nobildonna venne rinchiusa dal padre di Ludovico nel castello di Petralata ma il caparbio giovane liberò la sua amata e ottenne dalla regina di Napoli – che lo ospitava – di sospendere i voti. Inutile dire che, una volta tornato a casa (siamo nella seconda metà del Trecento), Ludovico si ritrovò unico erede, signore delle sue terre, e felicemente maritato con Tilburgia. Peccato solo che il castello sia proprietà di privati… Ma girargli intorno per sbirciare non costa niente, anzi,...
U Lavastrun

U Lavastrun

Il 18 aprile mi ritrovo a Cervo, zona Porteghetto. Una forte mareggiata dà spettacolo. Con l’aria zuppa d’acqua, mi fiondo sugli scogli in riva al mare, al sicuro. Scendo ancora un passo, una goccia, solo un momento poi risalgo. Sicuro. Ma la sicurezza non si abbina al moto ondoso: in un batter di reflex un muro di mare si solleva alla mia sinistra e mi ritrovo lavato da testa a piedi, completamente scolato. Salsedine nei capelli, nella giacca, nelle scarpe e…nella Canon che non vuole più spegnersi! Detta in dialetto locale: ün gran lavastrun! Così, bagnato e salato, ne scatto ancora una: “…volan fuori come farfalle, han formato l’arcobaleno…” (cit. Magica Emi – Cristina...
Eat & Tweet

Eat & Tweet

Premessa: questo articolo presuppone che voi sappiate esattamente cosa sia Twitter, Instagram e che abbiate sentito parlare di Storify (ma quest’ultima clausola non è fondamentale) Piove sul grandangolo: siamo a cena con Paola Faravelli di iLiguria nel centro storico di Albenga. Un menù a base di piatti di #Liguria conditi da abbondanti #tweet raggruppati qui sotto tramite #storify Solo per stomaci forti il VIDEO della serata su iLiguria.net   [View the story “Eat & Tweet” on...
A spasso con Lewis Carroll ed Alice… nel Paese delle Meraviglie

A spasso con Lewis Carroll ed Alice… nel Paese delle Meraviglie

Voi che ne pensate? Sarà stata la luce che fa brillare il verde primaverile oppure il quadretto pittoresco davanti ai miei occhi ma qui a Lucinasco tutto mi fa ricordare il Leprotto Bisestile, il Cappellaio Matto ed il mondo di Lewis Carroll… Anzi, mi sembra proprio di aver intravisto il Bianconiglio correre in tutta fretta oltre la sponda. Sta di fatto che adesso non capisco più quale sia il sogno e quale la...
I gabbiani giocare

I gabbiani giocare

Ho visto i gabbiani giocare e mi sono stupito come un bambino! Ero a spasso in spiaggia, a caccia di fotografie facili: col vento forte ed il cielo terso, il mare sfoggiava un blu profondo, decorato da nette pennellate di bianco. Colori bellissimi ed austeri che si mescolavano all’odore del sale. Un gabbiano reale giovane, col piumaggio ancora grigio, trasportava qualcosa nel becco. Un pesce, forse. No! Un pezzo di radice di poseidonia! Un pezzo di poseidonia?!? Gabbiano vegetariano? L’ho pensato, giuro. Poi l’ho visto salire a dieci metri d’altezza, braccato da due compagni, per lasciar improvvisamente cadere la finta preda. Si rubavano la poseidonia l’uno con l’altro fino a perderla nell’aria. La seguivano fino a terra, a volte con lo sguardo, a volte fino ad afferrarla nuovamente. E la partita di Quidditch ricominciava. Sotto un vento forte che non lasciava stare con gli occhi aperti, mi sono ritrovato con gli occhi spalancati ed un sorriso a settanta denti. PS la poseidonia è una pianta, non un alga. Abita esclusivamente nel Mediterraneo ed in autunno...
Pranzo tra artisti e ruderi a Bussana Vecchia – VIDEO

Pranzo tra artisti e ruderi a Bussana Vecchia – VIDEO

Al mattino in tutta fretta una mostra già ci aspetta che gran sfoggio di colori dove esposti sono i fiori Tra le foto ed il filmato il nostro stomaco si è svuotato giunti infine a Bussana Vecchia esclamammo “accipicchia!” Tante cose tutte buone è risalita la pressione e col salame al cioccolato io mi sento ristorato! In cammino dopo i pasti nel paese degli artisti dove il tempo si è fermato quando tutto qui è tremato Ci son tante cose strane A seguir vi mostro un cane Se la posta vuoi consegnar fa’ attenzione a non slegar la cassetta letteraria dalla forma un po’ precaria Il distributore di dolciumi conserva altro da molti lumi Lampadario di cristallo ed un tubo di metallo accoppiata poco strana… perché qui siamo a Bussana! Visualizza Liguriainside in una mappa di dimensioni...