Immaginate un posto dove scarseggia il burro ma i bimbi rugnano perché vogliono mangiare biscotti e torte.
Benvenuti in Liguria quando ancora non esistevano i frigoriferi a motore, il ghiaccio lo si prendeva nelle neveire (di questo ne parleremo presto) ed i pochi prodotti di origine animale si vendevano in giornata in città.
Per risolvere il problema le nostre nonne hanno inventato una frolla che al posto del burro utilizza l’unico “grasso” che avevano a disposizione: l’olio extravergine d’oliva.
Il risultato non è una torta soffice, ricca di crema e mille pretese, ma un dolce semplice, che bada solo ad essere buonissimo.
Appena sfornato, ha un delicato profumo di limone e di erbe aromatiche (dato dal vermut).
Va consumato freddo, strosciandolo (spezzandolo) con le mani.
Ecco l’elenco ingredienti utilizzati nella ricetta video:
500 g di farina 00
125 g di zucchero bianco semolato
una bustina di lievito per dolci
la buccia di un limone grattugiata
mezzo bicchiere di vermut o marsala
olio extra vergine di oliva taggiasca
Non necessita di “frollatura” (sosta in frigo), il forno deve essere ben caldo (180 °C) e deve cuocere 30 minuti circa.
Di olio bisogna impiegarne molto, circa un bicchiere colmo. Il risultato finale non è affatto “unto” al palato, anche se non si può definire di certo una torta ipocalorica.
La potete conservare fragrante per molti giorni, avendo cura di riporla in una confezione ben sigillata. La conservabilità è una caratteristica di moltissimi piatti liguri, perché il nostro motto è sempre stato “non si sa mai”.
Per ultimo l’abbinamento enologico: di solito i dolci si accostano bene a vini zuccherini o liquorosi, come passiti o marsala. Per esperienza personale, l’ho trovata fantastica accompagnata ad un bicchiere di Pigato della Riviera Ligure di Ponente DOC, bianco fruttato e vivo che sposa e bilancia perfettamente il piacevole sapore dolce dell’olio taggiasco.
Corrado