by Nicola | Gen 31, 2012 | In breve, News sulla Natura |
Read this post in English Tipico paesaggio ligure in gennaio....
by Corrado | Gen 29, 2012 | In breve, News sulla Natura |
29 gennaio 2012 Freddo… con le mani scricchiolanti imposto la macchina fotografica dal bellissimo punto panoramico “sul Berta” (Via Aurelia) vicino ai busti dei grandi ciclisti della Milano-Sanremo. Sicuramente le immagini non invogliano la balneazione, ma l’insolito colpo d’occhio mi...
by Corrado | Gen 28, 2012 | Arte e Spettacolo, Articoli Principali |
Ad Alassio, in un vicolo tra due palazzi, c’è un vecchio portone. “Jacovitti era un secchione” Salendo le scale fino all’ultimo piano si arriva da Gibba, al secolo Francesco Maurizio Guido, pittore, fumettista, scrittore, regista. Uno dei padri dell’animazione italiana. “Moravia si avvicina, mi guarda e dice: alla vostra età ancora fate i pupazzetti?!?” Gibba ci ha accolto con il sorriso nella sua soffitta: la “tana” come la chiama lui, lo studio dell’artista, come la chiamereste voi. In quello stesso luogo si è rifugiato da ragazzo durante la Seconda Guerra Mondiale. Sotto quel tetto hanno preso vita molte delle sue idee, opere e quadri. “Federico Fellini era un disegnatore abbastanza scombinato. Era bravino, insomma, ma era molto meglio come regista…” L’aria, un po’ polverosa, sa di arte. La sensazione è bellissima. Siamo andati da Gibba per filmare un’intervista condotta da Marco Frassinelli di Pianeta Fumetto. Abbiamo raccolto uno spaccato di storia del cinema e dell’animazione italiana dal 1942, anno in cui il nostro diciottenne ha iniziato la carriera. Oltre a raccontare la sua esperienza artistica a voce, ricca di aneddoti e di incontri con personaggi mitici, ci ha realizzato due opere al volo: Giuro: in quei pochi attimi non sapevi se perderti nei movimenti della mano o nell’espressione trasognata e soddisfatta. PS: Non abbiamo invertito le ultime due foto: Gibba è mancino e firma molto spesso al contrario....
by Corrado | Gen 25, 2012 | Articoli Principali, Storia e Folclore |
Rovistando in un vecchio cassetto polveroso mi sono capitati in mano due pieghevoli su “Triora – Alta valle Argentina”. Sono belli, ingialliti ed i caratteri di stampa incidono leggermente la carta. Il testo suona “demodè” con grande appeal: “Salubre ed interessante centro turistico” “….la più, anzi l’unica interessante delle città che attorniano San Remo” “….vi trova il Forestiero salute e pace” (P. F. Ferraironi) Nel riquadro verde, dove le lingue sono separate da piccoli cuoricini, la parte in italiano dice: “Centro climatico delle Alpi Marittime, protetto da una catena alpina le cui vette si ergono oltre i duemila metri. Fu già importante Borgo nel lontano Medio Evo e le tortuose case del paese vecchio conservano l’aspetto medioevale e ne documentano la Storia. All’arcigno paese medioevale, fa riscontro la fresca e pianeggiante zona del paese nuovo con le sue passeggiate alberate, le pinete ed i giardini pubblici erbosi ed ombrosi. E centro di particolare interesse per l’appassionato di antichità; apprezzato per la salubrità del clima da chi cerca tranquillità e benessere durante le vacanze.” ♥♥♥ Il secondo depliant ha i colori che ricordano la bandiera dello Stato di Rio de Janeiro… ma non lasciamoci trarre in inganno: è edito dall’Associazione Turistica “Pro Triora” Al suo interno una descrizione di Triora a dir poco epica: “Città, fortezza inespugnabile della Repubblica di Genova, ha origini remote legate alle prime battaglie fra opposte fazioni (ritrovamenti archeologici a Loreto, Realdo, Creppo e Borniga). Cerbero immortale a guardia dei confini liguri, di questa Repubblica segue le sorti e gli splendori fino all’epoca napoleonica. Città, fortezza ancora con i Savoia, con il Regno d’Italia, sempre sul...
by Corrado | Gen 22, 2012 | In breve, News su Arte e Spettacoli, News su Storia e Folclore |
Canne, torrente, distese di basilico e carciofi. Strani lampi alle finestre di un capannone. Il silenzio della notte si interrompe “Trick trick trick BANG!! bzzzz frzzzzzzzz tok tok tok tok BANG!!!!” Non siamo in un fumetto: è la Famïa Dianese che martella, taglia, salda e dipinge i carri per l’imminente parata del 19 febbraio. Nata millenni* or sono, la Famïa Dianese raggruppa quest’anno sette compagnie, corrispondenti ad altrettanti carri tematici, schematicamente di seguito riportati: I Perdigiurni, veterani perennemente ritardatari, stanno costruendo il carro “istituzionale” della Famïa. I Periferici, che un tempo abitavano nell’area agricola di Diano Marina, sono impegnati col tema “Fiore tra i Fiori“. Gli Amixi de San Bartulumè, provenienti dal comune di San Bartolomeo al Mare, si occupano di Puffi e Gargamella. I Delongu i Stessi si mantengono nel filone dei cartoni animati con un carro dedicato a Yoghi e Bubu. Quelli d’a Sciumaia renderanno giustizia ad un classico di Walt Disney: Fantasia. I Marmessi, storicamente ricchi di idee ma poveri di tecniche (mancava sempre un disegnatore o un fabbro) si spostano sulla mitica Triumph Trophy TR5 Scrambler di Fonzie dei mitici Happy Days. I Goliardi Dianesi, audace gruppo impegnatissimo nel realizzare eventi di insano divertimento, porteranno per le vie di Diano Marina un classico Namco: gentili lettori, trattasi nientepopodimeno che di Pac-Man! L’accesso alla fabbricazione dei carri è aperto a tutti. Se volete mettere fisicamente mano alla fabbricazione di queste follie ambulanti, raggiungete la Famïa Dianese nel capannone lungo l’Argine Destro a Diano Castello. Il folle gruppo è raggiungibile anche su Facebook, mentre i Goliardi Dianesi hanno anche un proprio sito. * NB pare che il primo carnevale svoltosi nel Lucus Bormani sia...