Perinaldo e la Meridiana a camera oscura

Perinaldo e la Meridiana a camera oscura

 Read this post in English Un meridiano può essere definito come una linea immaginaria che congiunge i due poli della terra. A Perinaldo corre una di queste sottili linee, precisamente quella di Longitudine 7°40’00” denominata, nel 2007, “Meridiano Cassini” in onore del celebre astronomo alla corte del Re Sole, Gian Domenico Cassini, che ha avuto i natali in questa cittadina. Il meridiano attraversa esattamente la piccola chiesa della Visitazione edificata nel XVII secolo in prossimità del paese al suo interno ne è stata tracciata una piccola porzione, precisamente un milionesimo, una linea di 20 metri in ottone contornata da marmo chiaro, con incise informazioni di carattere astronomico e calendariale. Ma non è finita: da un piccolo foro, di soli 15 mm di diametro, presente ad 8 metri di altezza sulla parete sud della chiesa, il sole proietta la propria immagine sul pavimento. All’istante esatto del mezzogiorno solare (cioè quando il sole raggiunge il punto più alto sull’orizzonte), l’ellisse luminosa si trova con straordinaria precisione sulla linea del meridiano. Questa non è altro che una “Meridiana a Camera Oscura” (la chiesa avendo piccole vetrate è molto buia) che utilizza, al posto del classico “gnomone” ad asta, un “foro stenopeico” (come quelli usati per i primi esperimenti in fotografia) detto “Foro Gnomonico”. View Liguriainside in a larger...
Imperia – Nuove tecnologie in Calata Cuneo

Imperia – Nuove tecnologie in Calata Cuneo

Per modernizzare le vecchie gru presenti sul porto di Calata Cuneo, Imperia, è stato chiamato un team di ingegneri dal principato di Zeon. Da oggi il porto risplenderà di nuova luce, grazie alle gru robotizzate, consentendo un veloce scarico e carico merci dai mercantili. A team of engineers from the Principality of Zeon came in Imperia to modernize old cranes on the Calata Cuneo harbor quay. Now the port will shine again, thanks to the robot cranes, allowing a fast loading and unloading of goods from the ships....
San Bartolomeo al Mare – Fiera della Candelora

San Bartolomeo al Mare – Fiera della Candelora

La festa cattolica della Candelora celebra la presentazione di Gesù al Tempio di Gerusalemme. In questo giorno, tradizionalmente il 2 febbraio, si benedicono le candele, simbolo di Cristo quale luce per “le genti”. A San Bartolomeo al Mare, presso il santuario diocesano della Madonna della Rovere, la Candelora viene festeggiata con una fiera che si ripete da oltre trecento anni. Secondo gli annali comunali questa è la trecentododicesima edizione. In verità è la trecentododicesima istituzionalizzata: ancora prima, i contadini del Golfo si riunivano per acquistare sementi, animali robusti e tutto il necessario per essere pronti alla nuova stagione agricola. Era la “festa di inizio semina”, scandita tanto religiosamente quanto dal susseguirsi delle stagioni. Se volete sapere di più sul programma di questa edizione, continuate a leggere! Alle ore 16.45 del primo febbraio si è tenuta l’inaugurazione dell’Eco-Museo “Andar per chiesette”, presso il Santuario della Madonna della Rovere. Una passeggiata alla scoperta di antiche mulattiere, chiesette e ponti medievali, nell’area un tempo occupata dal “Lucus Bormani”, il grande bosco sacro che ricopriva le valli da Capo Cervo a Capo Berta. Il programma di ieri e di oggi è ricco di appuntamenti. Lo copio ed incollo dal comunicato stampa dello IAT: 2 e 3 FEBBRAIO ore 08.00 apertura fiera. ore 09.00 apertura Padiglione Tourval. ore 09.00 inaugurazione area Arti & Sapori della Rovere. Patente asinina: i bambini dovranno effettuare un percorso tortuoso, disegnato con birilli di gomma, mentre conducono per mano un asinello; dopo il tragitto riceveranno il Patentino di Provetto Conduttore di Asinelli. ore 09.30/12.00 Fattoria Ricreativa – Uliveto della Rovere. ore 09.30/17.30 Carrozza a Cavalli – partenza Piazza XXV...
Fioccano vacche! – VIDEO

Fioccano vacche! – VIDEO

 Read this post in English Da San Bernardo di Conio verso il bosco di Rezzo, con una gloriosa e spavalda Panda 4×4: questo è stato il nostro tragitto per osservare i pascoli, le faggete (quella di Rezzo è la più grande della Regione) ed il cielo in versione imbiancata. Ma ecco che, in tutta quella neve, si stagliano quattro deliziosi bovini: un frammento genuino del mondo agricolo in Liguria, in grado di produrre qualche imbottigliamento sulla Provinciale San Bernardo di Conio/Colle San Bartolomeo. Visualizza Liguriainside in una mappa di dimensioni maggiori...
Neve e Golfo Dianese

Neve e Golfo Dianese

29 gennaio 2012 Freddo… con le mani scricchiolanti imposto la macchina fotografica dal bellissimo punto panoramico “sul Berta” (Via Aurelia) vicino ai busti dei grandi ciclisti della Milano-Sanremo. Sicuramente le immagini non invogliano la balneazione, ma l’insolito colpo d’occhio mi...
Gibba – il Papà dell’Animazione Italiana

Gibba – il Papà dell’Animazione Italiana

Ad Alassio, in un vicolo tra due palazzi, c’è un vecchio portone. “Jacovitti era un secchione” Salendo le scale fino all’ultimo piano si arriva da Gibba, al secolo Francesco Maurizio Guido, pittore, fumettista, scrittore, regista. Uno dei padri dell’animazione italiana. “Moravia si avvicina, mi guarda e dice: alla vostra età ancora fate i pupazzetti?!?” Gibba ci ha accolto con il sorriso nella sua soffitta: la “tana” come la chiama lui, lo studio dell’artista, come la chiamereste voi. In quello stesso luogo si è rifugiato da ragazzo durante la Seconda Guerra Mondiale. Sotto quel tetto hanno preso vita molte delle sue idee, opere e quadri. “Federico Fellini era un disegnatore abbastanza scombinato. Era bravino, insomma, ma era molto meglio come regista…” L’aria, un po’ polverosa, sa di arte. La sensazione è bellissima. Siamo andati da Gibba per filmare un’intervista condotta da Marco Frassinelli di Pianeta Fumetto. Abbiamo raccolto uno spaccato di storia del cinema e dell’animazione italiana dal 1942, anno in cui il nostro diciottenne ha iniziato la carriera. Oltre a raccontare la sua esperienza artistica a voce, ricca di aneddoti e di incontri con personaggi mitici, ci ha realizzato due opere al volo: Giuro: in quei pochi attimi non sapevi se perderti nei movimenti della mano o nell’espressione  trasognata e soddisfatta. PS: Non abbiamo invertito le ultime due foto: Gibba è mancino e firma molto spesso al contrario....
Triora – Salubre ed interessante centro turistico

Triora – Salubre ed interessante centro turistico

Rovistando in un vecchio cassetto polveroso mi sono capitati in mano due pieghevoli su “Triora – Alta valle Argentina”. Sono belli, ingialliti ed i caratteri di stampa incidono leggermente la carta. Il testo suona “demodè” con grande appeal: “Salubre ed interessante centro turistico” “….la più, anzi l’unica interessante delle città che attorniano San Remo” “….vi trova il Forestiero salute e pace” (P. F. Ferraironi) Nel riquadro verde, dove le lingue sono separate da piccoli cuoricini, la parte in italiano dice: “Centro climatico delle Alpi Marittime, protetto da una catena alpina le cui vette si ergono oltre i duemila metri. Fu già importante Borgo nel lontano Medio Evo e le tortuose case del paese vecchio conservano l’aspetto medioevale e ne documentano la Storia. All’arcigno paese medioevale, fa riscontro la fresca e pianeggiante zona del paese nuovo con le sue passeggiate alberate, le pinete ed i giardini pubblici erbosi ed ombrosi. E centro di particolare interesse per l’appassionato di antichità; apprezzato per la salubrità del clima da chi cerca tranquillità e benessere durante le vacanze.” ♥♥♥ Il secondo depliant ha i colori che ricordano la bandiera dello Stato di Rio de Janeiro… ma non lasciamoci trarre in inganno: è edito dall’Associazione Turistica “Pro Triora” Al suo interno una descrizione di Triora a dir poco epica: “Città, fortezza inespugnabile della Repubblica di Genova, ha origini remote legate alle prime battaglie fra opposte fazioni (ritrovamenti archeologici a Loreto, Realdo, Creppo e Borniga). Cerbero immortale a guardia dei confini liguri, di questa Repubblica segue le sorti e gli splendori fino all’epoca napoleonica. Città, fortezza ancora con i Savoia, con il Regno d’Italia, sempre sul...
Making Of – 47° Carnevale Dianese – VIDEO

Making Of – 47° Carnevale Dianese – VIDEO

Canne, torrente, distese di basilico e carciofi. Strani lampi alle finestre di un capannone. Il silenzio della notte si interrompe “Trick trick trick BANG!! bzzzz  frzzzzzzzz tok tok tok tok BANG!!!!” Non siamo in un fumetto: è la Famïa Dianese che martella, taglia, salda e dipinge i carri per l’imminente parata del 19 febbraio. Nata millenni* or sono, la Famïa Dianese raggruppa quest’anno sette compagnie, corrispondenti ad altrettanti carri tematici, schematicamente di seguito riportati: I Perdigiurni, veterani perennemente ritardatari, stanno costruendo il carro “istituzionale” della Famïa. I Periferici, che un tempo abitavano nell’area agricola di Diano Marina, sono impegnati col tema “Fiore tra i Fiori“. Gli Amixi de San Bartulumè, provenienti dal comune di San Bartolomeo al Mare, si occupano di Puffi e Gargamella. I Delongu i Stessi si mantengono nel filone dei cartoni animati con un carro dedicato a Yoghi e Bubu. Quelli d’a Sciumaia renderanno giustizia ad un classico di Walt Disney: Fantasia. I Marmessi, storicamente ricchi di idee ma poveri di tecniche (mancava sempre un disegnatore o un fabbro) si spostano sulla mitica Triumph Trophy TR5 Scrambler di Fonzie dei mitici Happy Days. I Goliardi Dianesi, audace gruppo impegnatissimo nel realizzare eventi di insano divertimento, porteranno per le vie di Diano Marina un classico Namco: gentili lettori, trattasi nientepopodimeno che di Pac-Man! L’accesso alla fabbricazione dei carri è aperto a tutti. Se volete mettere fisicamente mano alla fabbricazione di queste follie ambulanti, raggiungete la Famïa Dianese nel capannone lungo l’Argine Destro a Diano Castello. Il folle gruppo è raggiungibile anche su Facebook, mentre i Goliardi Dianesi hanno anche un proprio sito. * NB pare che il primo carnevale svoltosi nel Lucus Bormani sia...
Olio d’Oliva: 3 cose da sapere – VIDEO

Olio d’Oliva: 3 cose da sapere – VIDEO

 Read this post in English L’olio d’oliva fa parte della nostra cultura. Sconfina ben oltre l’aspetto culinario, trivializzato sui banchi degli hard discount. L’oliva è da secoli radicata nella vita dei Liguri: fonte di sostentamento quotidiano, ragione della nascita di frantoi e paesi, movente di incontro tra popoli, stimolo ad una modifica radicale della flora e della morfologia territoriale, perfetta materia prima da scolpire o ardere… L’olio è importante e ci sono delle nozioni basilari che chiunque lo consumi dovrebbe conoscere, anche solo per andare a comprarlo in un hard discount. Spendendo quattro minuti adesso, spenderemo meglio la prossima volta che avremo bisogno di una bottiglia d’olio extravergine, vergine o “di oliva”. Abbiamo dato la parola ad Igino Gelone, presidente di OAL (Organizzazione Assaggiatori Liguri). Ci ha parlato di classificazione degli oli, del perché di un prezzo elevato e degli abbinamenti in cucina. Vi ricordiamo che l’OAL organizza corsi di assaggio olio professionali. Se volete approfondire l’argomento, scoprire le tecniche di degustazione, capire come viene assegnata la DOP o semplicemente riconoscere pregi e difetti di ciò che mangiate ogni giorno, potete raggiungere l’OAL sul sito ufficiale. Questa qui sopra è una cabina da assaggio. Qui l’assaggiatore può analizzare sensorialmente l’olio al riparo da interferenze e condizionamenti. Un gruppo panel legalmente valido è composto da un minimo di otto assaggiatori che analizzano contemporaneamente ed in isolamento lo stesso olio. I singoli membri assegnano, grazie ad un allenamento di squadra pluriennale, valori quasi identici di fruttato, amaro, piccante, dolce, difetti ecc, pur non potendosi confrontare. Il panel ha valore legale nell’assegnare una DOP, nel definire un olio extravergine, vergine o lampante…e...