Toccata e fuga a Dolceacqua con Jamila, Ilaria (di CoopOmnia) e Alberto.
Dopo aver incrociato Fabio e Rocco sul ponte tanto amato da Monet…e da Remì,
abbiamo fatto due passi lungo le oscure vie della Téra,
il quartiere sorto intorno al Castello dei Doria.
Un labirinto di misteriosi carugi, dove ricordare la leggenda di Lucrezia,
morta per ribellarsi allo Jus Primae Noctis.
A Lucrezia, il cui fantasma è oggi cittadino onorario di Dolceacqua,
la popolazione ha dedicato un dolcetto dal nome allusivo: la michetta.
L’abbiamo mangiata all’agriturismo I Gumbi,
accompagnata da gelato e tacunà, torta in pasta frolla ripiena di marmellata.
Dopo cena, ci siamo immersi nel Visionarium.
Dove dedizione e follia creativa regnano sovrani (tutto è fatto a mano da Eugenio Andrighetto).
Qui, una stanza in pietra custodisce la suggestiva riproduzione storica del castello,
fantasma incluso.
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Foto e testi Nicola Ferrarese.