76 anni fa Riggio Balbo è entrato in quella che sarebbe stata la sua officina per la vita.
Per 76 anni, l’idraulico ha custodito un frammento di storia ligure.
Da qui ha inizio il mio viaggio nella Dolcecqua sconosciuta, accompagnato da Fabio, Ilaria, Jamila, Sandro e Valentina.
“Qui era tutto un giardino, non c’erano case. Era il giardino dei Doria!”
I Doria, o “D’Oria”, famiglia nobiliare genovese, ha avuto un ruolo importante nella storia di Dolceacqua. Vi consiglio una visita sul sito del Comune, o ancora meglio, una gita guidata per saperne di più.
Quello che Riggio custodisce, non è ancora stato scritto sui libri di storia: accanto ai suoi attrezzi perfettamente usurati, disposti quasi a mosaico,
ci mostra un portale con lo stemma gentilizio dei Doria e di un’altra famiglia nobile ligure.
E un ninfeo: uno spazio scolpito con la roccia calcarea dove i nobili potevano intrattenersi tra giochi d’acqua.
Tutto è ancora da scoprire e studiare nella bottega dell’idraulico.
Fuori piove e ci aspettano venti minuti di mulattiera prima della prossima tappa: affreschi medievali appena riportati alla luce nella campagna sopra a Dolceacqua.
Nicola
Dove si trova:
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