Costruito nel 1905 dalla ditta Giovanni Marelli di Milano, venne esposto alla Fiera Campionaria di Milano del 1911, dove fu ammirato (e, chissà, anche suonato?) dal M° Don Lorenzo Perosi.
Quest’opera artigianale venne quindi acquistata dalla Basilica di San Siro di Sanremo, dove rimase installata fino al 1948: in quell’anno, la Sovrintendenza alle Belle Arti diede inizio ai restauri per riportare l’edificio sacro all’originale romanico, motivo per cui lo strumento non poteva più trovare una collocazione idonea all’interno della chiesa, né per le sue dimensioni né – soprattutto – per il suo stile.
I viaggi di questo strumento non erano ancora terminati e, infatti, nel 1949 lo acquistò la Parrocchia di Aurigo, che al momento era sprovvista dell’organo, visto che quello settecentesco era stato smantellato durante la Seconda Guerra Mondiale poiché ridotto in pessimo stato.
Due anni dopo, grazie ai lavori della ditta Parodi & Marin di Genova Bolzaneto, venne inaugurato con un concerto di musica classica dal Prof. Carmelo Lamboglia, nativo di Aurigo e padre dell’illustre archeologo Nino Lamboglia.
Ormai il suo peregrinare è concluso: a conferma dell’importanza che gli aurighesi attribuiscono a quella opera d’arte, dopo 60 anni da quella inaugurazione, l’organo è stato nuovamente restaurato e reinaugurato nel 2011.
Questo possente strumento, uno dei più notevoli della Provincia di Imperia, ha più di 1600 canne, è costituito da due tastiere in osso ed ebano (ciascuna di 58 tasti), una pedaliera di 30 pedali e 25 registri reali.
È correntemente utilizzato e potete ascoltarlo praticamente ogni domenica, dove l’ottima acustica della Parrocchiale di Aurigo valorizza il timbro di questa imponente macchina musicale che, citando Carmelo Lamboglia, “si adegua perfettamente all’ambiente e riesce dolce e soave e, ad un tempo, potente, maestoso, e sempre in armonico equilibrio con l’acustica del tempio”.
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