Le ricette più semplici sono sempre le migliori – ricetta delle olive in salamoia

Le ricette più semplici sono sempre le migliori – ricetta delle olive in salamoia

Se volete preparare la miglior salamoia per le olive, dovete organizzarvi 40 giorni prima. Dopo aver raccolto e minuziosamente selezionato le vostre olive, radunatele in un pentolone colmo d’acqua fredda, che cambierete con metodo per 40 giorni. Ovvero, tutti i giorni per la prima settimana, a giorni alterni per la seconda e via via a diminuire per il restante periodo. Dopodiché inizia la ricerca dei “gusti”: mettete alloro, rosmarino e timo in abbondanza in una pentola d’acqua con 70/100 grammi di sale grosso per ogni litro. Portatela ad ebollizione e lasciatela sul fuoco per un altro quarto d’ora. A questo punto, fate raffreddare il calderone. Complice la stagione, potete metterlo sul davanzale come ho fatto io. Adesso non vi resta che riempire le “arbanelle” di olive e salamoia, quindi attendere la maturazione per almeno due mesi circa (ma potete sempre assaggiare per verificare la correttezza del risultato). E non dimenticatevi di farci sapere se la ricetta vi è piaciuta!...
Di chi è Porta Pila (o Porta Martina)? Genova vs Porto Maurizio

Di chi è Porta Pila (o Porta Martina)? Genova vs Porto Maurizio

I Liguri sono un popolo unito, anche se nessuno di loro lo ammetterà mai. Certo che, però, combattere a colpi di campanilismo non favorisce la coesione delle Ligures gentes. Tuttavia, dovremo pur risolvere un enigma che, sebbene non possa portare a nessuna conclusione pratica, fa chiarezza su un monumento (o un simbolo) che ha creato qualche dissenso tra Genova e la sua fedelissima Porto Maurizio. Chi la ricorda con un nome, chi con un altro, sta di fatto che la maestosa Porta Martina si ergeva orgogliosa e Superba come accesso alla città fortificata di Porto Maurizio, nei pressi di Via Carducci. Ma probabilmente essere troppo superbi con la Superba non poteva che risultare disdicevole e così fu trasportata a Genova per ordine dei Padri del Comune nella metà del Seicento. Per anni questa porta, ribattezzata con il nome di Porta Pila, segnò la fine (e l’ingresso) dell’attuale Via XX Settembre del capoluogo ligure, per poi essere spostata sopra alla stazione di Brignole, dove la si può vedere tuttora. Inutile dire che non venne più restituita a Porto Maurizio, nonostante le numerose richieste dei portorini per rientrarne in possesso. Nessuno si arrabbi, la storia è la storia e sarebbe inutile rivendicare diritti di quasi 500 anni fa. Visualizza Liguriainside in una mappa di dimensioni maggiori...
La bellezza della tradizione, a Vessalico

La bellezza della tradizione, a Vessalico

La bellezza non è solo una questione legata all’armonia delle forme e delle cose che osserviamo. Sarebbe troppo riduttivo collegare la parola “bello” al solo impatto visivo che la realtà ha sui nostri sensi. E Vessalico è un buon esempio – anzi, la dimostrazione – di quanto sto affermando. Abbiamo deciso di aggiungere questo paese di fondovalle, stazione di sosta lungo la strada per Pieve di Teco, al nostro mondo delle cose amate. Perchè non si può restare indifferenti alla BELLEZZA della dedizione con cui gli abitanti coltivano l’aglio Presidio Slow Food, nè alla BELLEZZA che si assapora nel gusto e nel profumo di questo prodotto della terra. Non a caso, vi abbiamo già proposto uno dei molteplici utilizzi dell’aglio, in una ricetta spiegata da un vessalcese doc. E qualcuno vorrà forse negare la BELLEZZA della Fiera del’Aglio, che si tiene annualmente ogni inizio luglio? Per i ponentini Vessalico è l’aglio e l’aglio è Vessalico, due parole praticamente intercambiabili. E la cosa che più si apprezza è la semplicità con cui il lavoro della terra viene esposto ai turisti di passaggio. Ma attenzione! Perchè Vessalico non è solo questo: è uno scrigno di storia, una località che per secoli ha vissuto la sua condizione sottomessa di vassallaggio (ecco da cosa deriva il nome, probabilmente), tutta scritta nella BELLEZZA della casa dei Grimaldi. E l’incomparabile BELLEZZA del torrente Arroscia, che incurante e selvaggio si dimena per raggiungere Albenga, non è certo da accantonare. Se poi vorrete curiosare per Vessalico, non potrete non entrare in contatto con gli abitanti del luogo: vedrete sulle loro facce i segni del tempo ed il...
Lucciole per lanterne

Lucciole per lanterne

Può sembrare strano andare in campagna di sera. E magari anche pericoloso: non sai mai cosa potresti incontrare, magari un cinghialotto che si aggira furtivo scavando buche nel terreno. Solitamente, qui in Liguria chi lo fa è per andare ad aiguare (innaffiare) l’orto. Però è di sicuro un’esperienza da provare, giusto per accorgersi che nel buio della notte non siamo da soli a muoverci tra ulivi e fasce (i terrazzamenti). Le lucciole ci terranno compagnia e, se numerose, ci indicheranno la via verso un paesaggio d’altri tempi, quasi da fiaba. In fondo, cosa te ne fai mai di fari, luci, lampioni e led, quando a schiarirti la vista e le idee ci sono loro, che brillano di luce propria come le stelle e formano curiose costellazioni in perenne movimento? Visualizza Liguriainside in una mappa di dimensioni...
Cenova, paese della pietra

Cenova, paese della pietra

La Liguria è fatta di pietre, pietre che trasudano la fatica di generazioni votate al duro lavoro della terra, pietre posizionate l’una sopra all’altra fino a formare maestose “ziggurat”, i nostri terrazzamenti, destinati all’agricoltura. Pietre legate alla vita umana così intimamente da trovare impieghi che vanno ben oltre il quotidiano operare. Una piccola frazione di Rezzo, Cenova, si è elevata nei secoli a capitale di una delle più fiorenti scuole di lavorazione artistica della pietra in Liguria, operando da Tenda (Francia) fino a Genova. Girando per i vicoli, è tutto un pullulare di portali, grondaie, lavatoi ed ancestrali opere scultoree che fanno di questo paese una galleria d’arte all’aria aperta, coronata dal Museo dei Lapicidi. Il video racconta una giornata iniziata con un bel pranzo sul confine col Piemonte ed una passeggiata in giro per Cenova, accompagnati da Mauro Geddo e lo zio Francesco Cacciò. P.S. Cenova si pronuncia come Genova. P.P.S. a Cenova c’è Via Genova. P.P.P.S. Mauro disse a Nicola, durante le riprese, di non inquadrare troppo Lavina, “altrimenti si sentono importanti”. Visualizza Liguriainside in una mappa di dimensioni...