Fioccano vacche! – VIDEO

Fioccano vacche! – VIDEO

 Read this post in English Da San Bernardo di Conio verso il bosco di Rezzo, con una gloriosa e spavalda Panda 4×4: questo è stato il nostro tragitto per osservare i pascoli, le faggete (quella di Rezzo è la più grande della Regione) ed il cielo in versione imbiancata. Ma ecco che, in tutta quella neve, si stagliano quattro deliziosi bovini: un frammento genuino del mondo agricolo in Liguria, in grado di produrre qualche imbottigliamento sulla Provinciale San Bernardo di Conio/Colle San Bartolomeo. Visualizza Liguriainside in una mappa di dimensioni maggiori...
Gli “alberi della canfora” di Andora

Gli “alberi della canfora” di Andora

Di solito i cristalli di Canfora sono ben sigillati negli armadi per preservare gli abiti dalle tarme. Ad Andora questa essenza è invece ancora ben racchiusa nelle foglie di due grandi alberi di Cinnamomum camphora. Usually the camphor crystals are well placed inside the Wardrobes to protect clothing from moths. In Andora this essence is still well contained in the leaves of two large trees of Cinnamomum camphora. Crescono nel parco urbano davanti alla Chiesa del Cuore Immacolato di Maria, costantemente controllati dallo sguardo dei dipinti di Ruberval Monteiro da Silva del 2002. They grow in the city park facing the Church of the Immaculate Heart of Mary, constantly monitored by the paintings made by Ruberval Monteiro da Silva in 2002. Sono due bellissimi esemplari ed hanno delle meravigliose fronde verde intenso. These trees are two beautiful specimens and have a wonderful deep green foliage. E se si raccoglie una foglia caduta a terra e la si “rompe” con le dita, si libera l’aroma fresco e balsamico tipico di questa pianta (e degli armadi delle nostre nonne…) And if you collect a fallen leaf on the ground and you break and squeeze it with your fingers, you feel the fresh and balsamic aroma of camphor. Visualizzazione ingrandita della...
Il nostro albero di Natale – VIDEO

Il nostro albero di Natale – VIDEO

 Read this post in English Il nostro albero di Natale ha palline colorate che si possono mangiare. Non è di plastica né di materiale riciclato. Le foglie le perde solo per qualche mese. Dopo le feste non muore. Anzi, rinasce ogni primavera. Il nostro albero, quest’anno, l’abbiamo trovato a Lucinasco. In un giorno speciale. Visualizzazione ingrandita della mappa...
Il Pastore della Terra Brigasca – VIDEO

Il Pastore della Terra Brigasca – VIDEO

“Ër Pastùu da Tera Brigašca” è un documentario girato nel luglio 2008 a Cima Marta, nato da un incontro fortunato: lungo il solitario sentiero che conduce ai bunker militari, ci si para davanti un uomo con un bastone, due cani e duecento pecore. “Ër Pastùu da Tera Brigašca” is a documentary filmed in July 2008 near Cima Marta. While walking along the lonely path that leads to military bunkers we find a man with a staff, two dogs and two hundred sheep. Si chiama Francis Lanteri. Vive l’estate a duemila metri con la sua famiglia, le sue brigasche e la sua toma, formaggio la cui produzione si tramanda di padre in figlio. He is Francis Lanteri. During the summer he lives two thousand meters above sea level with his family, his Brigasca sheep and his “toma” cheese whose production technique has been handed down from father to son. Francis è l’ultimo autentico pastore di La Brigue a praticare tutt’ora la transumanza. Ogni anno, con l’avvento del caldo, accompagna le sue duecento pecore di razza brigasca sulle alture al confine tra Provenza e Liguria. A dire il vero, duecento pecore e quindici capre: quest’ultime, data la loro propensione a salire su rocce e posti elevati, hanno il ruolo di guida e sentinella. Francis is the last authentic shepherd of La Brigue to still practice transhumance. Every year, with the warm season, he leads his two hundred Brigasca ewes over the mountains between Provence and Liguria. Actually, two hundred sheep and fifteen goats: these, given their propensity to climb over rocks and high places, have the lead and watchman role. Nel...
Balcone di Marta, il complesso fortificato – VIDEO

Balcone di Marta, il complesso fortificato – VIDEO

 Read this post in English Terminata la Prima Guerra Mondiale, molte nazioni europee rafforzano le proprie frontiere. Nel 1928 la Francia avvia la costruzione del sistema difensivo della Linea Maginot Alpina, adattando le opere alla conformazione del territorio montuoso. Nel 1931 l’Italia fascista rafforza le fortificazioni poste sui propri confini, costituendo il Vallo Alpino del Littorio. Con i suoi 1350 metri di cunicoli, Il Caposaldo Marta diviene l’opera più estesa tra le strutture disposte lungo i 487 km di frontiera italo-francese. Il video mostra le sue buie gallerie in cemento armato che si snodano nelle viscere della montagna, collegando nel silenzio le postazioni di fuoco, dove le feritoie si aprono su vertiginosi panorami mozzafiato appartenenti a Liguria e Francia. La fortezza è passata in territorio francese col trattato di pace del 10 febbraio 1947 e saccheggiata dalle popolazioni locali dopo l’armistizio. L’ingresso si raggiunge partendo dai borghi di Verdeggia e Realdo o seguendo l’impervia strada militare sterrata che sale lungo le pendici del Monte Grai, si raggiungono in automobile i Baraccamenti della Marta. Da qui si prosegue a piedi per circa mezz’ora, accompagnati dai fischi d’allarme delle marmotte sempre all’erta, data la presenza delle aquile e dei lupi. Lungo il cammino è possibile scorgere altre opere sotterranee minori, quali il Centro 1p. Vista l’altitudine di 2122 m s.l.m., il periodo consigliato per la passeggiata va da aprile a fine ottobre: nel periodo invernale le nevicate sono frequenti e copiose. Per un approfondimento sulle strutture di Cima Marta, visitate il sito di Lorenzo e Luciano Marcon. Visualizza Liguriainside in una mappa di dimensioni maggiori...