Il Palio delle Capre a Mendatica – VIDEO

Il Palio delle Capre a Mendatica – VIDEO

Tre giorni dedicati a belati e muggiti, rievocando l’antica tradizione della Fiera di San Matteo del 21 settembre, data in cui i pastori scendevano dalle malghe e si ritrovavano a Mendatica (Provincia di Imperia – Liguria) per comprare e vendere bestiame. Tra i tanti eventi a calendario, due non li perderemmo per nulla al mondo: 20 settembre 2012 – la Transumanza. La kermesse pastorale inizia alle 15:30 (ora più ora meno). I primi a scorgere le greggi sono i bambini delle scuole, presenti a migliaia, che le maestre mettono subito a tacere. Ed il concerto ha inizio: “beeeee, muuuuu, don don don…”. Un fiume di lana scorre tra i carrugi, diretto dalle voci e dai corni dei pastori. Centinaia di pecore, mucche e capre tappezzano le vie di profumate buse. Non è un evento a cui andare coi mocassini. Bellissimo. PS il video l’ho montato direttamente in macchina a fine giornata con l’iPad, con le pecore che mi belavano accanto. 21 settembre – il Palio delle Capre Il giorno dopo torno a Mendatica accompagnato dall’amico Mauro. Arriviamo per pranzo: la Pro Loco ha organizzato una mini-sagra con vista sulla valle. 10 e lode a cucina, organizzazione e alla bottiglia di vino che mi porterà a confessare al Prof. Paolo Ramella, ex presidente del Parco Naturale Regionale delle Alpi Liguri, di quando ho copiato per intero una versione di latino durante un compito in classe. Ci avviciniamo al tracciato di gara. L’idea è semplice: montare una piccola videocamera (la GoPro) sul petto di un partecipante al Palio delle Capre, “il più grande evento sportivo del ponente” (cit. A. Lanteri). Accompagnati...
L’organo a canne di Aurigo, un viaggio cominciato nel 1905

L’organo a canne di Aurigo, un viaggio cominciato nel 1905

 Read this post in English Costruito nel 1905 dalla ditta Giovanni Marelli di Milano, venne esposto alla Fiera Campionaria di Milano del 1911, dove fu ammirato (e, chissà, anche suonato?) dal M° Don Lorenzo Perosi. Quest’opera artigianale venne quindi acquistata dalla Basilica di San Siro di Sanremo, dove rimase installata fino al 1948: in quell’anno, la Sovrintendenza alle Belle Arti diede inizio ai restauri per riportare l’edificio sacro all’originale romanico, motivo per cui lo strumento non poteva più trovare una collocazione idonea all’interno della chiesa, né per le sue dimensioni né – soprattutto – per il suo stile. I viaggi di questo strumento non erano ancora terminati e, infatti, nel 1949 lo acquistò la Parrocchia di Aurigo, che al momento era sprovvista dell’organo, visto che quello settecentesco era stato smantellato durante la Seconda Guerra Mondiale poiché ridotto in pessimo stato. Due anni dopo, grazie ai lavori della ditta Parodi & Marin di Genova Bolzaneto, venne inaugurato con un concerto di musica classica dal Prof. Carmelo Lamboglia, nativo di Aurigo e padre dell’illustre archeologo Nino Lamboglia. Ormai il suo peregrinare è concluso: a conferma dell’importanza che gli aurighesi attribuiscono a quella opera d’arte, dopo 60 anni da quella inaugurazione, l’organo è stato nuovamente restaurato e reinaugurato nel 2011. Questo possente strumento, uno dei più notevoli della Provincia di Imperia, ha più di 1600 canne, è costituito da due tastiere in osso ed ebano (ciascuna di 58 tasti), una pedaliera di 30 pedali e 25 registri reali. È correntemente utilizzato e potete ascoltarlo praticamente ogni domenica, dove l’ottima acustica della Parrocchiale di Aurigo valorizza il timbro di questa imponente macchina musicale...
Il Teatro Salvini a Pieve di Teco, un nostro primato

Il Teatro Salvini a Pieve di Teco, un nostro primato

 Read this post in English Era abbandonato e pressoché distrutto da più di cinquant’anni; dal 2005 è tornato a nuova vita ed è sede di una stagione teatrale. È il “Teatro Salvini” di Pieve di Teco, il più piccolo al mondo insieme al “Teatro Catalani” a Vetriano di Pescaglia (Lucca). Questo piccolo gioiello dalla struttura sei-settecentesca venne edificato nel 1834 ed è particolare per le sue ridotte dimensioni: 43 mq di palcoscenico e meno di 100 posti tra platea ed i due ordini di palchi. In origine era una stanza adibita a forno: la sua trasformazione in teatro è stata sostenuta da un consigliere comunale dell’epoca, Giuseppe Manfredi, portavoce di questo desiderio dei pievesi “molto inclinati e molto amanti della musica e del teatro” (come affermano le testimonianze storiche). Certamente, l’attività artistica di questa struttura doveva essere di richiamo se, durante i lavori di restauro, è stato rinvenuto un autografo del grande attore e commediografo Gilberto Govi. Oggi il teatro è di proprietà della Provincia di Imperia ed è stato recuperato grazie ai finanziamenti della Fondazione Carige. Potete scoprire gli spettacoli della corrente stagione teatrale sul portale della Provincia di Imperia. Visualizza Liguriainside in una mappa di dimensioni maggiori   Se vi interessa Pieve di Teco, qui un approfondimento della nostra amica Paola....