Cenova, paese della pietra

Cenova, paese della pietra

La Liguria è fatta di pietre, pietre che trasudano la fatica di generazioni votate al duro lavoro della terra, pietre posizionate l’una sopra all’altra fino a formare maestose “ziggurat”, i nostri terrazzamenti, destinati all’agricoltura. Pietre legate alla vita umana così intimamente da trovare impieghi che vanno ben oltre il quotidiano operare. Una piccola frazione di Rezzo, Cenova, si è elevata nei secoli a capitale di una delle più fiorenti scuole di lavorazione artistica della pietra in Liguria, operando da Tenda (Francia) fino a Genova. Girando per i vicoli, è tutto un pullulare di portali, grondaie, lavatoi ed ancestrali opere scultoree che fanno di questo paese una galleria d’arte all’aria aperta, coronata dal Museo dei Lapicidi. Il video racconta una giornata iniziata con un bel pranzo sul confine col Piemonte ed una passeggiata in giro per Cenova, accompagnati da Mauro Geddo e lo zio Francesco Cacciò. P.S. Cenova si pronuncia come Genova. P.P.S. a Cenova c’è Via Genova. P.P.P.S. Mauro disse a Nicola, durante le riprese, di non inquadrare troppo Lavina, “altrimenti si sentono importanti”. Visualizza Liguriainside in una mappa di dimensioni...
La Stroscia – Ricetta

La Stroscia – Ricetta

Immaginate un posto dove scarseggia il burro ma i bimbi rugnano perché vogliono mangiare biscotti e torte. Benvenuti in Liguria quando ancora non esistevano i frigoriferi a motore, il ghiaccio lo si prendeva nelle neveire (di questo ne parleremo presto) ed i pochi prodotti di origine animale si vendevano in giornata in città. Per risolvere il problema le nostre nonne hanno inventato una frolla che al posto del burro utilizza l’unico “grasso” che avevano a disposizione: l’olio extravergine d’oliva. Il risultato non è una torta soffice, ricca di crema e mille pretese, ma un dolce semplice, che bada solo ad essere buonissimo. Appena sfornato, ha un delicato profumo di limone e di erbe aromatiche (dato dal vermut). Va consumato freddo, strosciandolo (spezzandolo) con le mani. Ecco l’elenco ingredienti utilizzati nella ricetta video: 500 g di farina 00 125 g di zucchero bianco semolato una bustina di lievito per dolci la buccia di un limone grattugiata mezzo bicchiere di vermut o marsala olio extra vergine di oliva taggiasca Non necessita di “frollatura” (sosta in frigo), il forno deve essere ben caldo (180 °C) e deve cuocere 30 minuti circa. Di olio bisogna impiegarne molto, circa un bicchiere colmo. Il risultato finale non è affatto “unto” al palato, anche se non si può definire di certo una torta ipocalorica. La potete conservare fragrante per molti giorni, avendo cura di riporla in una confezione ben sigillata. La conservabilità è una caratteristica di moltissimi piatti liguri, perché il nostro motto è sempre stato “non si sa mai”. Per ultimo l’abbinamento enologico: di solito i dolci si accostano bene a vini zuccherini o liquorosi,...

Punti di Vista

Tra un montaggio e l’altro ogni tanto vien voglia di staccare. Con un altro montaggio ancora. Oggi pomeriggio mi son ritrovato ad aver esportato i video su Ventimiglia, Imperia e Sanremo fatti per conto di Visitrivieradeifiori.it. Erano le cinque e mezza e sentivo il bisogno di fare qualcos’altro fino all’ora di cena! Dedicato ai twitters che oggi mi hanno tenuto compagnia e ad un caffè mancato (per ora)....
Pranzo tra artisti e ruderi a Bussana Vecchia – VIDEO

Pranzo tra artisti e ruderi a Bussana Vecchia – VIDEO

Al mattino in tutta fretta una mostra già ci aspetta che gran sfoggio di colori dove esposti sono i fiori Tra le foto ed il filmato il nostro stomaco si è svuotato giunti infine a Bussana Vecchia esclamammo “accipicchia!” Tante cose tutte buone è risalita la pressione e col salame al cioccolato io mi sento ristorato! In cammino dopo i pasti nel paese degli artisti dove il tempo si è fermato quando tutto qui è tremato Ci son tante cose strane A seguir vi mostro un cane Se la posta vuoi consegnar fa’ attenzione a non slegar la cassetta letteraria dalla forma un po’ precaria Il distributore di dolciumi conserva altro da molti lumi Lampadario di cristallo ed un tubo di metallo accoppiata poco strana… perché qui siamo a Bussana! Visualizza Liguriainside in una mappa di dimensioni...
È tempo di fave e salame!

È tempo di fave e salame!

Le prime fave si mangiano col salame! Per assaporarle appieno devono essere raccolte con attenzione per non danneggiare la fragile pianta, messe in un “cavagno”, portate immediatamente accanto al salame e… mangiate. Solo così il baccello scrocchia quando lo sgraniamo e le fave più tenere e piccine scoppiano tra i denti in un succo di sapore. Se aspettiamo anche solo poche ore, i baccelli si ammosciano e le fave perdono tutta la loro dolcezza. Il consiglio è quello di cercare un contadino della zona e acquistarne “una manata”: quanto basta per gustarle al meglio e, perché no, accompagnarle con un bel bicchiere di Rossese di Dolceacqua. Importante: in Liguria è quasi un obbligo mangiare Fave e Salame durante la scampagnata di Pasquetta....