Only in Recco – la Focaccia di Recco

Only in Recco – la Focaccia di Recco

La Focaccia di Recco va mangiata solo a Recco. Il perché ce lo dice Franco nel video qui sopra e Paola su iLiguria. Franco, anzi, Francesco prepara la Focaccia da quando ha 10 anni. Inizia con un bell’impasto morbido composto da farina manitoba, acqua, olio extravergine di oliva (ligure) e sale. Lo lascia riposare un po’ e fa due palline, una da otto etti e l’altra da circa cinque. Quella più pesante la usa per fare la base, ben stesa sulla teglia, e ci mette sopra tanti tocchi di stracchino, prodotto con latte ligure, grossi come una noce. Il formaggio dovrà avere il tempo di sciogliersi mentre la pasta si cuoce. Con l’altra pallina copre il tutto chiudendo con attenzione i bordi. Fa qualche foro nella copertura e rimuove la pasta in eccesso. Condisce con olio e sale, inforna a 300-320 gradi per 7-8 minuti. Non ci sono segreti: ciò che rende la Focaccia di Recco IGP unica, oltre ai giusti ingredienti, è la mano di chi la prepara. Attraversare la Liguria e non fermarsi a provarla è autolesionismo papillogustativo. Nicola Visualizza Liguriainside in una mappa di dimensioni...
Il Palio delle Capre a Mendatica – VIDEO

Il Palio delle Capre a Mendatica – VIDEO

Tre giorni dedicati a belati e muggiti, rievocando l’antica tradizione della Fiera di San Matteo del 21 settembre, data in cui i pastori scendevano dalle malghe e si ritrovavano a Mendatica (Provincia di Imperia – Liguria) per comprare e vendere bestiame. Tra i tanti eventi a calendario, due non li perderemmo per nulla al mondo: 20 settembre 2012 – la Transumanza. La kermesse pastorale inizia alle 15:30 (ora più ora meno). I primi a scorgere le greggi sono i bambini delle scuole, presenti a migliaia, che le maestre mettono subito a tacere. Ed il concerto ha inizio: “beeeee, muuuuu, don don don…”. Un fiume di lana scorre tra i carrugi, diretto dalle voci e dai corni dei pastori. Centinaia di pecore, mucche e capre tappezzano le vie di profumate buse. Non è un evento a cui andare coi mocassini. Bellissimo. PS il video l’ho montato direttamente in macchina a fine giornata con l’iPad, con le pecore che mi belavano accanto. 21 settembre – il Palio delle Capre Il giorno dopo torno a Mendatica accompagnato dall’amico Mauro. Arriviamo per pranzo: la Pro Loco ha organizzato una mini-sagra con vista sulla valle. 10 e lode a cucina, organizzazione e alla bottiglia di vino che mi porterà a confessare al Prof. Paolo Ramella, ex presidente del Parco Naturale Regionale delle Alpi Liguri, di quando ho copiato per intero una versione di latino durante un compito in classe. Ci avviciniamo al tracciato di gara. L’idea è semplice: montare una piccola videocamera (la GoPro) sul petto di un partecipante al Palio delle Capre, “il più grande evento sportivo del ponente” (cit. A. Lanteri). Accompagnati...
Valloria – Passeggiando nel Paese delle Porte Dipinte

Valloria – Passeggiando nel Paese delle Porte Dipinte

I villaggi della Liguria sono fatti per essere difendibili, sfruttare il poco spazio a disposizione ed i materiali da costruzione concessi dalla natura. Un territorio irregolare, che passa da una valle all’altra, sassoso e battuto per millenni da culture ed eserciti in stile “ferro e fuoco” (oggi sostituiti da “materassino ed ombrellone”). Valloria non fa eccezione. Stretti carruggi inerpicati sulla cresta della collina. Case, stalle e cantine appollaiate una sull’altra. Muri in pietra con gli anelli in ferro per legare l’asino e porte in legno antico. Porte dipinte da artisti provenienti da tutto il mondo. Tutte differenti, sparse dalla cima al fondo del paese. Quando ci siamo andati lo scorso fine settimana, ne stavano creando altre 5, raggiungendo il ragguardevole numero di 135 opere d’arte. Merito dell’associazione Amici di Valloria che col motto “A Valloria si fa Baldoria” ospita ogni anno, dal 1994, pittori e scultori, accompagnati dall’immancabile festa sotto gli olivi. Immancabile come la sangria che ti viene offerta all’ingresso del banchetto. Così, sazi di cima, friscöi e zemin, andiamo a vedere il Museo delle Cose Dimenticate, allestito nell’Oratorio di Santa Croce. Antesignani raccoglitori automatici di olive (che qualcuno osò soprannominare “auto-sciasceline”*), trappole in vetro per le mosche ed una diabolica ripercussia, anello mancante tra il pianoforte e l’organetto, inventata e costruita artigianalmente da Giacomo Pisani, detto “Minetto” (1886-1959). Andrebbe ribattezzato “Museo delle Cose Oltremodo Curiose”! *Le sciasceline erano le raccoglitrici di olive. Molte di loro provenivano da Sassello, da cui l’origine del nome. Sull’argomento vi consigliamo caldamente il libro “Sciasceline: le mani invisibili” di Silvia Genta (ISBN 8879081926) P.S. il video è solo una breve passeggiata tra le...
Chiesa di San Bernardino a Triora – VIDEO

Chiesa di San Bernardino a Triora – VIDEO

L’autunno è una stagione suggestiva per visitare Triora, uno dei comuni più antichi dell’Alta Valle Argentina, noto come “il Paese delle Streghe”. Questo nome è legato alle vicende inquisitorie riguardanti venti giovani donne accusate nel 1587 di praticare magia nera. Ancora oggi nelle vie di Triora si respira aria di mistero, nei colori infuocati e nella chiesa del XV secolo dedicata a San Bernardino, poco sotto il paese. L’abbiamo visitata e ne siamo rimasti ammaliati. Il video vuole essere uno spunto per andarla a scoprire di persona. La sua piccola campana si intravede appena dietro il grande ippocastano. Al suo interno, i magnifici affreschi attribuiti in un primo tempo al pittore Giovanni Canavesio, attivo nella seconda metà del XV secolo, che sembrano invece frutto della mano di un precoce artista toscano. Sulle pareti, crude scene infernali, immagini del limbo e della passione di Cristo. Se volete visitare di persona la Chiesa di San Bernardino, potete rivolgervi presso il Museo Regionale Etnografico e della Stregoneria. Visualizza Liguriainside in una mappa di dimensioni...