È tempo di fave e salame!

È tempo di fave e salame!

Le prime fave si mangiano col salame! Per assaporarle appieno devono essere raccolte con attenzione per non danneggiare la fragile pianta, messe in un “cavagno”, portate immediatamente accanto al salame e… mangiate. Solo così il baccello scrocchia quando lo sgraniamo e le fave più tenere e piccine scoppiano tra i denti in un succo di sapore. Se aspettiamo anche solo poche ore, i baccelli si ammosciano e le fave perdono tutta la loro dolcezza. Il consiglio è quello di cercare un contadino della zona e acquistarne “una manata”: quanto basta per gustarle al meglio e, perché no, accompagnarle con un bel bicchiere di Rossese di Dolceacqua. Importante: in Liguria è quasi un obbligo mangiare Fave e Salame durante la scampagnata di Pasquetta....
Fichi e Vespette

Fichi e Vespette

Durante la propria vita un uomo mangia involontariamente diciotto ragni ed un numero considerevole di insetti. Se vi piacciono i fichi aumenterete sicuramente il numero. Ora vi spiego il perché: È primavera! Da un giorno all’altro spuntano fiori, farfalle, api e foglie di un verde pazzesco… ma soprattutto i frutti sulle piante di fico! Ci sono già i frutti??? Come è possibile? Ne voglio saper di più. Apro il manuale del Naturalista Curioso e scopro che non si tratta di frutti ma di infiorescenze: “…alcune centinaia di micro-fiori racchiusi da un sacchetto carnoso che poi maturando diventerà il saporito frutto.“. A questo punto penso: ma per dei micro-fiori ci vorrà una micro-ape? “Esatto!” – ribadisce il manuale – “Esiste un insettino molto piccolo, una vespetta, la Blastophaga psenes, che dedica la vita al fico passando l’esistenza all’interno del frutto. Si allontana solo per passare da una infiorescenza all’altra e molto spesso deposte le uova non esce neanche più.” Ma allora noi mangiamo insetti che oramai stanchi di aver deposto centinaia di uova passano la vecchiaia nei fichi della Riviera? “Questo è niente!” – incalza – “È grazie a questo insettino che si ottengono i primi fichi di inizio estate: la vespetta, mentre depone le uova, fa gonfiare i frutti iniettando il proprio veleno all’interno di ogni micro-fiore. La polpa che diviene dolce e succosa serve da nutrimento alle giovani larve.” Sono sempre più sbalordito…non può essere… ma non riesco a togliere gli occhi dalle righe: “Forse vi dispiacerà mangiare assieme alla rossa polpa anche delle larve, ma da bravi naturalisti sapete benissimo che in ogni frutto ci sono insetti.”...
8 marzo

8 marzo

I fiori che crescono nella campagna ligure sono belli e generosi. I petali non sono mai regolari, il bordo è sempre mangiucchiato da piccoli animaletti che se ne nutrono con delicatezza senza intaccare il loro fascino. Questi fiori perfetti sono dedicati a tutte le donne. Ma soprattutto a quelle donne che non possono fare a meno di fermarsi davanti ad una ginestra bianca in fiore. Che sono attratte dall’intenso profumo… che trovano anche nel Vermentino di...
Fumo o nuvole?

Fumo o nuvole?

 Read this post in English E’ bello seguire una nuvola e giocare con lei. Puoi farla sbuffare dalla ciminiera del pastificio di Oneglia, farla sgranchire un momento sopra le palme della Spianta Borgo Peri e poi a pieni polmoni soffiarla via. View Larger...
Un ponte sotto il ponte

Un ponte sotto il ponte

 Read this post in English 26 febbraio, una giornata di sole. Carichiamo la macchina con l’attrezzatura e imbocchiamo le stradine che da Diano Marina portano nell’entroterra, diretti ad Evigno. In pochi minuti si arriva a 450 m s.l.m. e si può ammirare una vista mozzafiato del Golfo Dianese. Durante il tragitto facciamo tappa nelle chiesette delle tante frazioni. L’oratorio di San Giovanni Battista a Borganzo (Diano San Pietro) è una costruzione che mi ha sempre attirato per via dei suoi stucchi e statue dall’aria orientaleggiante, cosa alquanto insolita per le nostre vallate. Il campanile è di statura decisamente sotto la media… ma non penso si faccia complessi. Ci fermiamo anche nella Chiesa parrocchiale della Natività di Maria, dove è custodito un polittico di Antonio Brea. Nicola si dedica alle riprese di questa famosa opera, mentre io rimango colpito da una Santa solitaria che osserva, dalla sua nicchia in ombra, una luminosa vetrata raffigurante Maria con in braccio il Bambino… Nuovamente in marcia e poco prima di attraversare il torrente Evigno presso il bivio per Diano Roncagli, scorgo qualcosa proprio sotto la strada: “Nicola, c’è un ponte sotto il ponte!” Fermiamo la macchina e ci avviciniamo. E’ un veder strano, il nuovo che sovrasta il vecchio. Nascosto dal ponte in cemento un bel ponte medioevale del 1600 con un’edicola votiva dedicata alla Madonna, costruita per dare modo di fermarsi qualche secondo a riflettere ai viandanti che attraversavano le acque. Ad Evigno, le betulle piantate in piazza della chiesa hanno superato senza problemi il freddo intenso di quest’inverno. Sulla via del ritorno ci fermiamo dalla Parrocchia di SS Margherita e Bernardo...