Papaveri e papere

Papaveri e papere

“Su un campo di grano che dirvi non so…” Per essere precisi nel Golfo Dianese non ci sono coltivazioni di cereali ma, un bel giorno, passando sotto il ponte blu della ferrovia e andando un pochino più in là, vidi una “Paperina” che “vide degli alti papaveri al sole brillar“. Non so se poi riuscì a papparsi un papavero, ma vi assicuro che ho passato tutto il pomeriggio a canticchiare la canzone di Nilla Pizzi!...
Nuvole, aquiloni e Brasco – Sol&vento 2012 – VIDEO

Nuvole, aquiloni e Brasco – Sol&vento 2012 – VIDEO

Ieri sono stato al Sol&vento di Imperia e, nonostante il cielo grigio, ho visto padri, mogli, nonni e nipoti divertirsi con i propri aquiloni in riva al mare della Spiaggia d’Oro. Opere d’arte che si staccano da terra e raggiungono le nuvole. Con me, Corrado, Dario e i due blogger di iLiguria: Paola e Brasco! Poco importa se manca il sole quando si è in compagnia di tipi...
Ventimiglia Alta: 2000 anni di atmosfere e culture

Ventimiglia Alta: 2000 anni di atmosfere e culture

 Read this post in English Ventimiglia Alta ha qualcosa in comune con Cervo: entrambi a ridosso della costa e scenografici, fanno da biglietto da visita ai turisti che arrivano in Provincia di Imperia. Nonostante questo, a differenza di Cervo, in pochi conoscono veramente la Ventimiglia “vecchia”, al di là dell’immagine del promontorio che si staglia di fronte a noi quando attraversiamo en passant la città di frontiera o quando passeggiamo tra le bancarelle del tradizionale mercato del venerdì, uno dei più importanti in Italia ed Europa. Per questo motivo vi mostreremo qualcosa di diverso. Sembra caotica, e forse un pochino lo è, come molte cittadine del Mediterraneo: un accatastarsi di case, tetti, terrazzi e torri… Ma nella sua parte più antica, la “Porta Occidentale d’Italia” è, oltre che un miscuglio di case, anche un sovrapporsi di culture ed un susseguirsi di atmosfere e straordinarie quinte teatrali. Forse perchè questo luogo di confine è sempre stato conteso da molte signorie (i Grimaldi, gli Angioini, gli Sforza, i Savoia ed i Visconti) ma anche dalla Francia e dalla Repubblica di Genova. E così, dallo sguardo severo di Porta Canarda o del forte dell’Annunziata, che si affacciano sul mare, in men che non si dica passiamo alle calde ambientazioni di chiostri conventuali che inducono al riposo… e possiamo scorrere velocemente dal fascino mediterraneo al misticismo medievale che avvolge la cattedrale dell’Assunta (siamo intorno all’anno Mille) o la coeva chiesa di San Michele, mutilata dal terremoto del 1628, che le ha fatto perdere una delle due navate laterali… o la sua cripta perfettamente conservata. Non bisogna scordarsi, poi, dell’oratorio “dei Neri”, dove l’esuberanza...
La Sotta di San Lorenzo ed il Passo della Mezzaluna… Fertile

La Sotta di San Lorenzo ed il Passo della Mezzaluna… Fertile

Ci sono luoghi che un tempo erano brulicanti di persone e densi di attività, scambi e commerci, ed oggi sembrano “lontani dalla civiltà”, immersi in un silenzio soprannaturale, cui non siamo più abituati. Eppure sono alle nostre spalle, pochi chilometri di strada nel bosco di Rezzo, oppure da Molini di Triora, comunque sempre in direzione Passo Teglia. Qui imbocchiamo il sentiero che raggiunge la Sotta di San Lorenzo e, quindi il Passo della Mezzaluna (se volessimo continuare, il Monte Saccarello non è poi tanto distante). Questo era uno dei nodi della Via Marenca, grande autostrada del passato che si sviluppa sui crinali e collega la costa a Limone Piemonte. Oggi possiamo incontrare qualche turista italiano, e gli amatissimi inglesi, tedeschi, francesi ed olandesi, che conoscono meglio di noi i nósci posti. La Sotta di San Lorenzo è una depressione tettonica, scarna nella vegetazione… è proprio come se ci trovassimo in un’inaspettata valletta in miniatura. Qui le testimonianze di un’assidua frequentazione umana sono numerose. Troviamo i resti di alcune vastere (ricoveri in pietra per gli animali) e i ruderi dell’antica chiesetta di San Lorenzo, luogo di incontro per pastori e viandanti, soprattutto in occasione della fiera del bestiame (10 agosto); nella porzione superiore della Sotta, da dove è possibile ammirare la valle Argentina, troviamo anche una pietra laminare di grandi dimensioni infissa nel terreno (c’è chi dice un menhir? –ne parliamo in Miti e Menhir sulla Via Marenca-), che qualcuno vuole far risalire all’età del rame. Se proseguiamo per il Passo della Mezzaluna, attraversando l’ultimo boschetto, il paesaggio diventa quasi alieno. Una conca naturale (ecco da cosa deriva il nome,...
I portici di Oneglia sono artropologicamente interessanti

I portici di Oneglia sono artropologicamente interessanti

I portici di Imperia Oneglia sono artropologicamente interessanti. Esatto, artropologimente. Infatti tutte le volte che facciamo su e giù, calpestando le piastrelle gialle e bordeaux, davanti alle boutique ed i bar storici, non siamo mai soli: piccoli artropodi, esattamente minuscoli ragnetti, ci osservano sempre con i loro otto occhi. Quelle macchie scure che tutti credono essere muffa e umidità sono in realtà tele rotondeggianti costruite ed elette a dimora da queste bestiole. Gli aracnidi onegliesi hanno colonizzato il soffitto, i cavi della corrente, i sistemi di allarme dei negozi, i numeri civici… Praticamente ogni punto dei nostri bei portici di ispirazione piemontese! In questi nidi pasteggiano catturando e sgranocchiando i moscerini e si cambiano “d’abito” accatastando i capi fuorimoda e fuori taglia (tecnicamente le esuvie). Se vi avvicinate ad una di queste tele, osservandola attentamente, potreste vederne uno. Mi raccomando durante l’osservazione non disturbatelo troppo!   Visualizzazione ingrandita della mappa...